Tra tutti i mali del mondo, Borghello fa vedere come il più grande viene da dentro la Chiesa. Dio ha messo in conto i mali del mondo, ma coinvolgendosi con il dono infinito del suo amore misericordioso. Il Vangelo contiene tutto l’amore per sanare tutti i cuori, assetati inconsapevolmente di amore. Il male più grande non bisogna cercarlo negli orrori che la storia conosce, ma in coloro che volendo vivere da cristiani finiscono in un modo o nell’altro a vanificare il Vangelo e il suo portato di amore salvifico. Succede quando si dà più importanza alle nostre miserie che alla misericordia divina. Quando si confonde la misericordia con le opere di misericordia impedendo una crescita nell’amore. Quando l’istituzione ecclesiastica si dedica alla religione e lascia la fede a sterili esortazioni, impraticabili perché manca un cammino di santità in cui cercare di vivere con i fratelli una comunione che sa di Pentecoste. Se coloro che si fanno portatori del Vangelo di fatto lo lasciano fuori dalla loro vita i mali del mondo non hanno più rimedio, ed è questo il male più grande.

Può sembrare una visione pessimistica, ma in realtà è da vedere in controluce con il grande dono della misericordia divina. L’amore può trasfigurare ogni male. Basterebbe approfondire il kerigma nel suo aspetto di annuncio che coinvolge in un cammino di comunione reale.